La Nostra Storia
La contea di Adernò già esisteva intorno all'anno 1000. Già nell'anno 1012 era un emirato.
La contea di Adernò era formato da un vasto territorio che comprendeva gli attuali comuni di Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Centuripe, Catena Nuova, Trina e Cerami. Nonché i castelli normanni di Adrano, Paternò e Motta Sant'Anastasia.
Comunque si estendeva fino alla foce del Simeto.
Nel 1075 l'emirato di Adernò fu tolto ai Saraceni, dopo una lunga e sanguinosa battaglia, da parte dei Normanni guidati da Ruggero d'Altavilla. Così nacque la storica contea di Adernò, piccolo regno monarchico comprendente i comuni e i castelli già elencati.
In seguito il conte normanno donò la contea alla nipote Costanza Adelaide Adelasia.
Nell'anno 1117 nella città di Adernò, capitale della contea, nacque il santo patrono del territorio, San Nicolò Politi, che visse pellegrino nell'interland, ai piedi dell'Etna, in una grotta che si dice lunga 15 chilometri, sotto le lave dell'Etna, per tre anni. Dopo il Santo morì ad Alcara Li Fusi in provincia di Messina nel 1167.
La fede religiosa nel Santo, che fu un anacoreta, è molto sentita e diffusa nei territori dove nacque e morì.
Oggi il Santo si venera come patrono sia in Adernò e sia ad Alcara LI Fusi, un comune montano, al confine con la provincia di Palermo.
La contea fu soppressa nel 1266 dopo la sconfitta a Benevento dell'ultimo degli Svevi, Manfredi. Con la dominazione angioina Adernò divenne città demaniale.
Fu ripristinata nel 1303 in epoca aragonese, dal re Federico II d'Aragona che nominò conte di Adernò il nobile palermitano Matteo Sclafani.
In certi periodi storici è documentato che la nobile e potente famiglia dei Polizzi tenevano la reggenza. In altri periodi l'ordine religioso dei Bianchi (oggi palazzo Bianchi è il palazzo comunale) curava gli infermi e deteneva il potere.
I Polizzi furono al servizio di Federico II e Federico III, e comandavano le truppe del territorio, come dimostrano gli scudi araldici.
La famiglia ha le radici nel comune palermitano di Polizzi Generosa. Successivamente si diffusero a Troina, comune montano molto vicino ad Adernò.
Alla morte dello Sclafani, avvenuta nel 1354, vi fu una lunga disputa sulla successione al trono della contea, che durò oltre 43 anni. Nel periodo vacante furono i Polizzi che con grande coraggio reggevano il territorio.
I Polizzi furono sempre molto disponibili, e nei periodi peggiori della contea o durante le pestilenze o le epidemie, loro non abbandonarono mai la contea di Adernò. Nel 1371 divenne conte Matteo I Moncada, nipote dello Sclafani, esponente della potente famiglia di origine catalana.
Adrano nei secoli della sua storia millenaria ha cambiato nome più volte: Iudranum circa tremila anni fa indicava un territorio ricco di acque per lo scioglimento delle nevi dell'Etna (da yudor che in greco significa acqua); poi si chiamò Hadranon, poi ancora Aetneosia quando gli abitanti dell'attuale Catania si rifugiarono sull'altipiano di Adrano a seguito della distruzione di Etna da parte dei Mamertini scesi dall'antica Roma in Sicilia. Allora Etna si chiamava quella che dopo ricostruita si chiamò Càtana. Successivamente si chiamò Adranon. Nel medioevo si chiamò Adranot (soprattutto durante la dominazione francese). E infine per ultimo Adernò.
Il 17 agosto dell'anno 1925 una colonna di militi fascisti si recò alla grotta del santo patrono San Nicolò Politi, la grotta dove il santo visse per tre anni, e innalzò una stele con una grande croce di ferro sopra un altare, croce di ferro oggi rubata dai ladri di metalli.
Il 17 Agosto del 1926 circa trecento militi fascisti, tra cui diversi monaci e preti vestiti con camicia nera all'alba assaltarono il comune di Alcara Li fusi, tra le montagne al confine fra Palermo e Messina, scardinarono le porte della chiesa madre e portarono come reliquia ad Adernò la testa del santo fra la folla festante. Ad Alcara Li Fusi ci fu una vera battaglia (i montanari sparavano dalle finestre) e i militi tuttavia riuscirono a fuggire con la reliquia, poichè mai i cittadini di Alcara Li Fusi e le autorità ecclesiastiche locali, mai nulla avevano voluto donare come reliquia alla città di Adernò.
Lo scrivente di questi dati storici, esclusivi da lui forniti, riferisce che suo padre Placido nacque ad Adernò nel 1907 e sua madre, Polizzi Santina, nel 1909. Egli nacque ad Adrano nove anni dopo che il comune, per la settima volta nella sua storia millenaria, aveva cambiato nome con quello di Adrano ed è stato dettagliatamente informato degli avvenimenti che animavano la localita' in quel periodo, fra il giubilo di tutto il popolo e dei fedeli.
Avvenimenti clamorosi infatti, per ordine del re Vittorio Emanuele III e del duce Benito Mussolini, riproposero il 17 agosto del 1927, podestà il professore Perdicaro, storico e letterarto, la versione dell'antico nome millenario della città, che tuttora in parte mostra le mura ciclopiche dell'età micenea, insieme ai resti delle varie civiltà che si avvicendarono per lunghi periodi storici.
L'attuale territorio della contea alla base del vulcano a tre chilometri da Adrano ricade in un vasto comprensorio organizzato da residenti che studiano le orme e le tracce del passato per la rievocazione storica degli eventi del millennio.
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Contea di Adernò |
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Dati amministrativi |
Nome ufficiale |
Contea di Adernò e Centorbi |
Lingue parlate |
negli atti ufficiali: latino, spagnolo, siciliano |
Capitale |
Adernò |
Dipendenze |
Contea di Sicilia, Regno di Sicilia |
Politica |
Forma di Stato |
Contea |
Forma di governo |
monarchia |
Nascita |
1075 con Ruggero d'Altavilla |
Causa |
Elevazione a Contea da parte del condottiero Ruggero d'Altavilla |
Fine |
Giovanni Luigi Moncada |
Causa |
Abolizione del feudalesimo con la promulgazione della Costituzione siciliana
Dal 1821 al 1848 la contea di Adernò e Centorbi continuò a essere retta dalla nobile famiglia siciliana dei Polizzi, la stessa che lungo mille anni di storia fu protagonista di avvenimenti molto importanti.
Nel 1920, l'ultimo dei Polizzi cedette al comune di Adernò il catello normanno, simbolo del millenario potere di tutti i regnanti del passato. |
Territorio e popolazione |
Bacino geografico |
Sicilia |
Popolazione |
5933 nel 1640 |
Economia |
Valuta |
Onza |
Produzioni |
arance, frumento, legumi vari, orzo, mandorle, uve, cactus e fico d'india |
Religione e società |
Religioni preminenti |
Chiesa cattolica |
Religione di Stato |
cattolicesimo |
Religioni minoritarie |
religione ebraica, musulmana(fino al1492) e cristianesimo ortodosso. |
Evoluzione storica |
Preceduto da |
Emirato di Sicilia |
Succeduto da |
Contea di Sicilia, Regno di Sicilia, Regno delle Due Sicilie
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